L’edificio esistente ha un telaio in calcestruzzo armato, con pareti coibentate con 2 cm di isolante (EPS) in intercapedine, serramenti a vetro singolo, tapparelle, ed è privo di sistemi meccanici di ventilazione. Il progetto originale prevedeva l’installazione di un sistema a cappotto dello spessore di 16 cm, nuovi serramenti a doppia camera e l’installazione di VMC con recupero calore con portata di progetto costanet e pari a 0.5 vol/h.
Metodo di calcolo sugli effetti dell’intervento
Per valutare gli effetti del progetto sul comportamento estivo è stato selezionato un alloggio campione ed è stato analizzato l’andamento delle temperature, in assenza di climatizzazione (situazione reale dell’immobile), durante una settimana critica nel mese di luglio. Per le valutazioni del confort si è utilizzato il parametro della temperatura operante unitamente a un modello adattivo, che definisce un intervallo di confort in funzione della temperatura esterna. Sono state quindi considerate come ricadenti nell’area di confort le ore la cui temperatura era compresa nell’intervallo 17.8 + (0,31 Testerna) ± 2°C.
Risultati del progetto originale: il confort estivo peggiora
Dallo studio emerge come le temperature nell’edificio non rientrassero mai nell’area di confort nella settimana analizzata né nello stato di fatto, né nel progetto così come concepito da ATER Treviso. Anzi, nello scenario di progetto si notava un leggero peggioramento della situazione estiva.
Fig. 2. Andamento delle temperature nella settimana di picco nell’edificio esistente e nel progetto originale.
Una nuova proposta
Sono stati ipotizzati e simulati 3 interventi di miglioramento del progetto:
● Utilizzo di un materiale isolante con diverse caratteristiche
● Miglior controllo solare mediante schermature solari esterne opportunamente gestite;
● Gestione ottimizzata della ventilazione meccanica con aumento dei ricambi notturni.
Come si può vedere dai grafici successivi (figura 3, 4, 5) tutte le ipotesi portano una riduzione più o meno apprezzabile delle temperature interne ma nessuna garantisce il confort. Solo l’unione di tutti gli interventi migliorativi (figura 6) consente di incrementare in modo significativo (25%) le ore di confort. Estendendo l’analisi all’intera stagione estiva (mesi da giugno ad agosto) si nota che il miglioramento è più marcato e le ore di confort complessivamente arrivano al 53% del totale nello scenario comprendente tutti gli interventi ipotizzati (figura 7).
Fig. 3. Effetto dell’utilizzo di un isolante con diverse caratteristiche sull’andamento delle temperature.
Fig. 4. Effetto dell’utilizzo di schermature solari sull’andamento delle temperature.
Fig. 5. Effetto di una migliore gestione della VMC sull’andamento delle temperature.
Fig. 6. Effetto combinato di tutti gli interventi migliorativi ipotizzati.
Figura 7. Analisi dell’effetto combinato di tutti gli interventi nell’intera stagione estiva.
L’importanza di un mix di fattori
Da questo primo caso studio emerge chiaramente che il comportamento estivo è frutto dell’effetto di una serie di fattori, tra i quali emergono il ruolo della ventilazione e il controllo solare. Anche per questa ragione si è deciso di procedere con un approfondimento sulle modalità per migliorare le caratteristiche dell’involucro, affinché la parte edile dell’edificio, quindi non connessa all’uso degli utenti, possa dare il maggior contributo possibile.
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